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Gay & Bisex

Ripetizioni e tennis pt2


di Hotthommy
30.01.2024    |    87    |    3 8.7
"Nel mentre le mia mani si avvinghiarono al suo corpo fino ad arrivare al suo cazzo che già aveva preso una forma interessante..."
Il weekend arrivò velocemente, avevo ricevuto un messaggio di Marco il venerdì sera: “mia moglie e mio figlio partono per le 9, vieni per le 10”. Arrivai da lui puntuale, suonai il campanello ma non mi rispose. Suonai nuovamente ma nulla. Presi il telefono per chiamare Marco e vidi un suo messaggio: “entra e raggiungimi in camera, la porta è aperta”. Così feci, aprii la porta e la chiusi dietro di me. Appoggiai lo zainetto che avevo portato con me, mi tolsi le scarpe e salii le scale verso il piano delle camere. Percorsi il corridoio verso la camera padronale, il cuore mi batteva all’impazzata. Era un misto di agitazione e eccitazione. La porta della camera era socchiusa, aprii ma non trovai Marco. Dal bagno sentivo l’acqua scorrere. Entrai nel bagno e vidi Marco sotto la doccia, mi dava le spalle. Il suo corpo fisicato e sodo, con quel culetto tondo erano lì davanti a me. Sapevo che mi aveva sentito entrare, ma mi ignorava volutamente. Mi spogliai e lo raggiunsi dentro la doccia. Lo abbracciai da dietro e cominciai a baciare il suo collo. Nel mentre le mia mani si avvinghiarono al suo corpo fino ad arrivare al suo cazzo che già aveva preso una forma interessante. Marco si voltò verso di me, mi sorrise e mi baciò con passione. Rimanemmo a baciarsi con l’acqua che scorreva su di noi per qualche minuto. Poi in modo lento e dolce mi fece inginocchiare. Lo guardava dal basso, vedevo la sua faccia eccitata. Il suo cazzo era lì a pochi centimetri da me. Aprii la bocca e cominciai a succhiare il suo membro, inizialmente in modo lento, assaporando ogni centimetro con la mia lingua per poi accelerare il ritmo. Si alternavano momenti romantici a momenti puramente erotici dove Marco, tenendomi ferma la testa e mi scopava letteralmente la bocca. Mi fece poi tornare in piedi, mi baciò il collo e con mia sorpresa fu lui ad inginocchiarsi. Con un pò di timidezza prese in bocca il mio cazzo duro, iniziò a pomparmi. Mi piaceva il modo in cui faceva andare la lingua sulla mia asta, ma la cosa che mi eccitava ancora di più era lo sguardo che aveva. Godevo dal lavoretto che stavo ricevendo da Marco e la dimostrazione era il mio cazzo duro come il marmo. Dopo qualche minuto si alzò, spense l’acqua e mi disse che voleva spostarsi sul letto per essere più comodi. Uscimmo dalla doccia e ci asciugammo, in poco tempo eravamo già sdraiati a letto. Uno a fianco all’altro, le nostre lingue intrecciate tra loro, le nostre mani attorno ai nostri corpi, i nostri cazzi ancora duri. Marco si mise sopra di me, cominciò a leccarmi il collo, scese sul petto poi sul pube, sul mio cazzo che prese per poco tempo in bocca e poi ancora più giù. Mi alzò leggermente le gambe e iniziò a passare la lingua sul mio buchetto. Stava ammorbidente l’ingresso. Si leccò un dito e lentamente me lo fece scivolare dentro, poi entrò con due. I nostri sguardi si incontrarono, non c’era bisogno di parlare. Marco si sputò sulla mano, se la passò sul suo cazzo e lo appoggiò sul mio buco. Spinse piano, mentre manteneva il suo sguardo verso di me. Non entrava, la sua cappella grossa faceva ancora fatica ad entrare. Spinse ancora di più, con più forza, io sussultai ma lui mi baciò prontamente come per anestetizzare il tutto. Spinse un ultima volta, in modo deciso. Il mio buco si aprì a lui. Era dentro di me. Sentivo i suoi cm farsi strada. Lo infilò lentamente tutto, mentre continuava a baciarmi. Iniziò a muoversi in modo lento, come per darmi il tempo di adattarmi a quella grossa presenza dentro di me. Via via il ritmo si fece più forte. Ci sapeva fare lo devo ammettere, alternava spinte brevi a spinte più profonde e in questo modo godevo e sentivo tutto il suo essere dentro di me. Il tempo si era come fermato, non capivo da quanto stavamo scopando. Eravamo sudati e eccitati. Ad un certo punto Marco mi girò, mi mi se a pecora. Stava in ginocchio sul letto, mi teneva le mani sui fianchi e spingeva il suo cazzone dentro di me. Godeva anzi, godevamo entrambi e i nostri sospiri erano sempre più intensi e avvolgenti. Lo sentivo tutto e Marco preso dal foga ogni tanto mi sculacciava il sedere e la cosa mi faceva drizzare sempre più il mio cazzo. Mi disse che stava per venire. MI staccai da lui, mi girai e mentre lui rimaneva in ginocchio, mi infilai col mio corpo sotto di lui. Presi il suo cazzo in bocca e inizia a succhiare. Marco mi guardò in cerca di un segnale. I miei occhi parlarono per me. Sentii un primo schizzo entrarmi in gola, poi un secondo, un terzo e infine un quarto. Era dolce, calda, densa, un buon sapore. Nella mia vita avevo ingoiato poche volte, con lui mi sentivo sicuro di farlo e volevo farlo. Il suo cazzo iniziò a sgonfiarsi mentre ancora stava al caldo tra le mie labbra. Marco lo tolse dalla mia bocca. Si sdraiò accanto a me e con mia sorpresa mi baciò. Il nostro bacio era al gusto della sua crema. Rimanemmo così per qualche minuto finché Marco mi disse: “Mattia voglio che mi scopi, ma fai piano ti prego, non l’ho mai fatto”. Il mio cazzo che si era momentaneamente rilassato riprese vita al suono di quelle parole. Mi portai sopra di Marco e comincia a passare la mia lingua sul suo collo. Alzai le sue gambe sopra le mie spalle. E inizia a lavorargli il culetto. Passai un dito piano piano e poi cominciai lentamente a farlo scivolare dentro di lui. Faceva fatica ad entrare, ma con l’aiuto di un pò di saliva entrò. Marco sussultò con tutto il corpo, io mi fermai presi il tempo necessario e poi continuai a lavorare il suo buchino. Giravo col mio dito, mentre lentamente andavo avanti e indietro. Iniziai a spingere anche col secondo, spinsi forte ed entrò. Il viso di Marco era un misto di eccitazione, paura e dolore. Notai che il suo cazzo stava tornando sull’attenti. Dopo qualche minuto di lavoretti di dita chiesi a Marco se fosse sicuro. Lui rispose di sì. Appoggiai il mio cazzo a lui, lo baciai mentre con le mani accarezzavo il suo viso e con il mio bacino spingevo. Ci fu un pò di resistenza ma alla fine entrai. Marco gridò. Duro poco infatti poi mi rassicurò e mi disse di continuare, ma piano. Iniziai a scoparlo lentamente per farlo abituare alla sensazione. Accellerai il ritmo, Marco godeva, il suo viso erano su di giri. Erò già eccitato dalla scopata di prima e non ci volle molto ad arrivare al punto di non ritorno. Mi accorsi che il cazzo di Marco stava gocciolando. Con una mano glielo presi ed inizia a segarlo velocemente fino a sentire la sua crema calda sulla mia mano. La cosa fu il mio colpo di grazia. Uscii velocemente e sborrai tutto me stesso sulla sua pancia. Ci stendemmo poi, uno affianco all’altro. Stremati ma felici.
Ci scopammo a vicenda per tutto il pomeriggio. Iniziò cosi la nostra love story segreta.
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